Insegnare Facebook ai genitori per aiutare i figli. Com’è andata

Tempo fa avevo parlato del mio miniprogetto per avvicinare i genitori ai social, iniziando da Facebook. Anche se ci ho messo un po’, alla fine l’ho fatto. Un dopocena con una decina di persone, a casa mia. Tutto molto informale, mi interessava soprattutto capire se il tema poteva interessare e quale fosse il taglio giusto.

Mi sono fatta aiutare da qualche slide, ma solo per avere una guida, perché il succo del discorso si è svolto navigando.

Le persone che ho invitato erano di provenienze diverse – dal punto di vista dell’abitudine ai social: una coppia di esperti, una coppia di contrari-fino-alla-morte, una di possibilisti, una di “noi Facebook ce l’abbiamo ma un sacco di cose non ci sono chiare”. E poi io e il marito, naturalmente, e ben tre ragazzini di 10-11 anni per chiarirci i dubbi che man mano venivano fuori.

La chiacchierata è durata un paio di ore e ha spaziato molto: dal perché un povero genitore che non gliene potrebbe fregare meno deve stare su Facebook a perdere tempo, alle regole di galateo (le abbiamo chiamate proprio così) dei social ma anche dell’email. Ma la cosa che mi stava più a cuore di tutto era far passare l’idea che i social non sono una realtà parallela e virtuale, che le reti sociali che creiamo attraverso questi strumenti sono reali quando quelle dei nostri amici, delle persone che incontriamo davanti alla scuole, dei colleghi. E questa cosa naturalmente è la più difficile da accettare.

I feedback sono arrivati dopo qualche giorno. Uno, a sorpresa, via WhatsApp, in cui mi si faceva notare come l’allievo avesse superato il maestro 🙂

E poi un’osservazione più o meno comune, che si può semplificare così: “Anche se a me non interessa e anzi non mi piace, questo mondo è il mondo in cui vivrà mio figlio. Quindi non posso ignorarlo”.

Ecco, è più o meno quello che volevo. Missione compiuta.

Le slide sono qua:

Devo ringraziare molte persone per queste due ore che sono state, in realtà, a lungo meditate. Ma siccome so già che qualcuno lo dimenticherei, i ringraziamenti li farò personalmente – via Facebook, insomma.

3 risposte a "Insegnare Facebook ai genitori per aiutare i figli. Com’è andata"

  1. Rimango meravigliato che la cosa ti sia durata “solo” due ore… Un paio di volte ho approcciato questo tipo di discorsi su Twitter e su come funzionano ‘di base’ i sistemi operativi e non mi sono bastate 4 ore (ciascuna!!!)

    1. sì, hai ragione, due ore non bastano. considera però che questo tipo di incontro serve soprattutto alla sensibilizzazione – che comunque deve avvenire attraverso qualcosa di pratico, altrimenti rimangono solo chiacchiere. poi, se le persone si incuriosiscono, andranno avanti da sole nell’imparare (o si attrezzeranno). se devo fare la stessa cosa in aula ho bisogno di 8 ore, per intenderci.

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